Un normale pomeriggio a Bussi sul Tirino

Sembra una giornata come le altre a Bussi sul Tirino, normale, ma la normalità in questo paesino di 2000 abitanti sembra ormai un lontano ricordo.

Era il 2007 quando a Bussi sul Tirino venne scoperta la più grande discarica abusiva d’Europa: veleni targati Montedison sparsi su 170mila ettari, con 700mila persone che per 25 anni hanno bevuto l’acqua contaminata dell’acquedotto di Campo Pozzi. In realtà già dagli anni ’70 le industrie chimiche presenti nel territorio sversano rifiuti cancerogeni contaminando il terreno e andando a inquinare le falde acquifere, avvelenando così tutti gli abitanti della valle di Pescara.

Il silenzio del paesino all’improvviso è rotto dal suono a lutto delle campane. “Un’altra vittima, l’ennesima per tumore – commenta il sindaco Salvatore La Gatta – in molti come lui se ne sono andati e in tanti si sono ammalati. Ci hanno avvelenati e ci hanno mentito falsificando le analisi – prosegue il primo cittadino – ma la cosa più grave è che non riceviamo notizie per quanto riguarda i lavori di bonifica. Su questo fronte è competente soltanto il Ministero che, in qualità di committente, già dall’inizio del 2018 avrebbe dovuto firmare il contratto con la ditta aggiudicataria – prosegue La Gatta – il sospetto è che il ministero, essendo stato individuato il responsabile dell’inquinamento (Montedison), pretenda che la bonifica urgente non sia fatta con i 50 milioni di euro a suo tempo messi a disposizione dal Governo, ma la faccia direttamente Edison. Mi auguro inoltre – conclude il sindaco – che il Ministero valuti la prevalenza dell’interesse pubblico alla bonifica e in tempi rapidi riavvii tutto quanto previsto dell’Accordo di Programma” .

Tabella indice Bes mortalità per tumore (20-64)

Poco a poco il piazzale della chiesa si svuota e il silenzio torna a circondare Bussi sul Tirino, un paese ferito e dimenticato ma bisognoso di giustizia: giustizia per le persone che si sono ammalate o hanno subito la perdita dei propri cari a causa della discarica, giustizia per i suoi abitanti di domani che crescono in una terra avvelenata.

Come è possibile che le aziende del territorio pur avendo delle discariche a disposizione abbiano sversato questi rifiuti, falsificando addirittura i dati sull’inquinamento del suolo?