Da riserva a resort: qual è il futuro di Colle foresta?

La sentenza del Tar avvenuta lo scorso mese, ha accolto il ricorso della Pagliaroli che aveva chiesto all’amministrazione comunale di San Vito Chietino di chiudere il procedimento amministrativo con l’approvazione del Piano di lottizzazione, adottato dall’ex giunta Catenaro il 30 ottobre 2015 e ha portato di nuovo all’ attenzione della giunta comunale il caso del resort.

Il sindaco di San Vito Chietino, Emiliano Bozzelli ha dichiarato: «Lavoriamo su due fronti: quello giuridico, con l’appello al Consiglio di Stato, affidato ai legali Paolo Colasante e Simone Herbert, e sulle procedure, le parti delle delibere che il Tar non ha dichiarato illegittime. Abbiamo presentato al Consiglio di Stato», spiega il sindaco, «alcune motivazioni che non sono state ben espresse da noi e comprese dai giudici. Per esempio, per quanto riguarda l’inconsistenza economica evidenziata anche da Invitalia, non ci riferivamo all’affidabilità del proponente, ma alla sostenibilità del piano investimenti, al progetto turistico. Poi c’è la tutela del territorio. Andiamo avanti con le procedure, quelle richieste dal Tar e sulle parti delle delibere che non sono state intaccate dalla sentenza. C’è la pianificazione del territorio valida».

La giunta attuale, da quando si è insediata, ha sempre espresso parere negativo a questo progetto, come dichiara l’Assessore Catenaro: “È una struttura anacronistica», dice l’assessore all’urbanistica «non coerente con la pianificazione sovra-comunale, non sostenibile sul piano finanziario ed economico».

Da quando si è cominciato a parlare di resort? E in cosa consiste questo progetto? Qual è l’impatto che avrà sul territorio? Era il 2011 Quando il Comune di San Vito Chietino, della giunta di Rocco Catenaro, approvò la realizzazione del resort turistico con annesso porto. Per la realizzazione del resort è previsto l’abbattimento di un intero colle di circa 14 ettari, all’ interno del fosso delle farfalle, la Riserva Naturale compresa fra il territorio di San Vito Chietino e Rocca San Giovanni, riserva che prende nome dalla presenza di numerosi fossati e grotte naturali che, durante l’ultimo conflitto mondiale, hanno offerto riparo a numerosi partigiani e sfollati dei paesi limitrofi.

La fitta vegetazione offre un ottimo habitat alle numerose specie animali, che riescono a spostarsi per lunghi corridoi ecologici a bassa quota senza dover uscire allo scoperto e nelle aree coltivate. La Riserva Naturale Fosso delle Farfalle accoglie numerosi fossati solcati da brevi ed occasionali torrenti.

Il progetto, che si configura come un intervento urbanistico di impatto notevole, ha previsto la costruzione di un porto turistico di 300 posti barca, un resort, un parco a tema e relative strutture. Il villaggio turistico avrà una superficie stimata di 200 mila mq comprensiva delle strutture abitative, relax, sportive e sociali.