Il salvataggio di Punta Aderci

Nel mezzo di una delle più belle aree naturalistiche della costa dei Trabocchi, nasce nel 2005 l’idea da parte di un’azienda (TRA.CE.) della creazione di un cementificio.

Punta Aderci è una delle spiagge più belle d’Italia e da qualche anno è una delle tappe più gettonate dai turisti che arrivano alla scoperta della Costa dei Trabocchi.

I problemi che emergono dalla realizzazione di questo progetto sono vari, a partire dall’inquinamento legato al trasporto fino ad arrivare alle problematiche legate allo sviluppo urbano. Il conflitto relativo al cementificio del comune è riemerso nel 2017 (Escal), quando è tornata la possibilità di costruire l’impianto.

Le preoccupazioni emergono tenendo conto dell’impatto che il progetto avrebbe sulla riserva naturale, sull’incremento di inquinamento atmosferico, pensando anche all’insorgere di malattie legate alla contaminazione ambientale. La svolta arriva però il 2 luglio 2020 quando, grazie a una sentenza del TAR, il progetto è stato definitivamente messo da parte: infatti, le associazioni ambientaliste, Legambiente e WWF, avevano chiesto l’annullamento del parere favorevole rilasciato dall’ufficio tecnico del Comune alla valutazione di incidenza ambientale (Vinca) sul progetto della Escal volto a produrre leganti idraulici (cemento) nella fascia di protezione esterna della riserva di Punta Aderci.

Paolo Febbo, rappresentante delle due associazioni, dichiara: “Questa sentenza rappresenta un passaggio importante sul futuro non solo della riserva di Punta Aderci e della città di Vasto, ma dell’intera Costa dei Trabocchi” continua l’avvocato “È arrivato il momento di ripensare seriamente la strategia di sostenibilità sociale, economica e ambientale di un’area turistica importante della nostra costa, ma anche di un’area ad altissima valenza ambientale: vanno messi in campo veri modelli di economia circolare, abbandonando definitivamente la vecchia economia lineare fatta di cemento e fossili. Esiste una nuova industria: innovativa, sostenibile e attenta alla qualità della vita del territorio ed è tempo che lo capiscano anche gli imprenditori del territorio. Non siamo più all’età della pietra, usciamo fuori dalle rendite di posizioni e da progetti obsoleti ed altamente impattanti. Oggi come associazioni ambientaliste abbiamo dato una possibilità in più a questo territorio: non sarà compromesso il suo capitale naturale che al contrario va tutelato e valorizzato in maniera sostenibile. È il momento di costruire insieme un futuro di bellezza dei nostri territori”.

La domanda sorge spontanea: come si può, nel 2021, solamente pensare di andare ad intaccare una delle più belle spiagge d’Italia ? La Costa dei Trabocchi non dovrebbe valorizzare il patrimonio naturalistico della nostra regione?