10 motivi (assolutamente veri) per NON guardare Sanremo

  1. E’ una perdita di tempo

Quest’anno il festival ha avuto tutti i riflettori dei mass media puntati addosso fino al punto che si può conoscere tutto, anche senza volerlo effettivamente vedere, ma semplicemente decidendo di controllare il proprio profilo social.

2. Staccare la spina

Pensandoci attentamente, chi guarda Sanremo firma automaticamente un “patto col diavolo” secondo il quale il giorno dopo ne dovrà parlare, lo dovrà criticare o lo dovrà elogiare. Non guardandolo si potrà finalmente essere fuori da queste noiose e mondane conversazioni stereotipate.

  1. Star o fuoco di paglia?

Tutti ricorderemo la vittoria dei Maneskin a Sanremo dell’anno scorso ma è stata la vittoria all’Eurovision a lanciarli davvero, sapreste rispondere alla domanda “chi ha vinto Sanremo 2016?” in meno di 1 minuto? Ormai Sanremo lancia dei fuochi di paglia dando loro qualche mese di notorietà.

  1. Su RealTime c’era Vite al limite

Avete capito bene.

  1. E’ un talent show (?) 

Di canzoni a Sanremo ne sono state presentate a bizzeffe, ma niente che sia stato riconosciuto per aver evoluto il panorama musicale o sconvolto qualche artista che sa di cosa sta parlando, tra melodie semplici e ripetitive e struttura musicale estremamente lineare. Compositori del calibro di Puccini o Mozart si rivoltano nella tomba.

  1. Uscire di casa

Sul serio, dopo ciò che il covid-19 ha portato abbiamo nuovamente voglia di chiuderci in casa solo per il festival di Sanremo? c’è effettivamente da chiedersi se ne valga la pena.

  1. Problemi audio 

Probabilmente è scontato affermarlo ma l’audio è indubbiamente la parte determinante del festival, il problema si pone quando quest’ultimo non è di alta qualità o decisamente scarso, ciò è principalmente dovuto al “meraviglioso” impianto audio delle smart TV. Tuttavia per un festival così importante sarebbe lecito aspettarsi una soluzione a questo problema ricorrente.

  1. Competenze della giuria 

Per carità nulla contro l’attuale giuria ma, dato che un’orchestra di musicisti con tanto di direttore è già presente nel festival, ci si aspetterebbe che siano  sempre loro a fare da giudici dato che indubbiamente sanno di cosa si andrà a trattare nello specifico. Al contrario, continuiamo a creare musica talmente banale che forse l’orchestra viene anche pagata il doppio solo per non andarsene a metà performance.

  1. E’ apertamente etnocentrico 

In alcune serate sono permesse canzoni in lingue appartenenti ad altri paesi, ma il regolamento di base stabilisce che la lingua “ufficiale” del festival sia dialetto o linguaggio formale, l’importante è che sia italiano. Una regola che taglia fuori tutti coloro  che magari avrebbero voluto ascoltare qualcosa di innovativo anche a livello linguistico o che semplicemente non amano l’italiano nelle canzoni.

  1. come disse Coez, “la musica non c’è

A quanto pare, il festival della canzone italiana è discusso per tutto tranne che per…beh le canzoni stesse. Si pensa di più ai litigi, alle provocazioni, alle adulazioni tra i presenti e ad avvenimenti alla “reality show mediocre maniera” che non alle performance musicali che vengono presentate.