Parliamo di…

FRANCESCO BOLLINI, ATTIVISTA DI “ULTIMA GENERAZIONE”

FONTE: www.google.com/search?q=ultima+generazione

Perché vi chiamate Ultima Generazione?

Ci chiamiamo Ultima Generazione perché siamo effettivamente l’ultima generazione.

Ultima generazione è un movimento di disobbedienza civile nonviolenta che chiede allo Stato di non investire sui combustibili fossili. Crediamo che lo Stato dimostri di avere una mentalità ristretta, perché investe sui combustibili che inquinano e questo non garantisce ai giovani un futuro. 

Come è nata la vostra organizzazione?

Ultima generazione nasce dal terrore di alcuni cittadini che si pongono domande su quale sarà il nostro futuro: <<Ci troviamo in una situazione di profonda ingiustizia per via di uno Stato che dovrebbe tutelare il nostro futuro ma ci sta condannando ad una vita invivibile>>. 

La disobbedienza civile nonviolenta è una strategia che può funzionare e che nella storia ha funzionato.

Qual è il vostro obiettivo?

Chiedere allo Stato di non investire sui combustibili fossili che ci stanno danneggiando. L’Italia, a livello mondiale, è al sesto posto nel mercato del combustibile fossile, quindi dobbiamo cercare di cambiare direzione, altrimenti ci saranno gravi conseguenze.

Non credete che questi comportamenti siano incoerenti?

No, perché le azioni di Ultima Generazione creano scalpore e dibattiti che fanno parlare le persone e attirano l’attenzione del governo.

Sappiamo che non tutti approvano i nostri mezzi, ma se siamo “carini e coccolosi” non si ottengono cambiamenti. La disobbedienza civile crea visibilità, infatti se sono qui a parlare con voi è perché abbiamo compiuto determinate azioni, che hanno provocato scalpore e che permettono di parlare di argomenti scottanti di attualità; è anche  per questo che andiamo sui telegiornali e sulle testate nazionali. Pensiamo al movimento delle suffragette a Londra e di come hanno ottenuto cambiamenti rompendo vetrine, squarciando quadri, hanno fatto quello che stiamo facendo anche noi e pensare che loro non avevano il supporto di cui oggi godiamo. 

Quali metodologie utilizzate più spesso? 

La metodologia di azione principale è il blocco stradale, non esiste un movimento di disobbedienza civile che nella storia non lo abbia utilizzato, da Gandhi a tanti altri.

Facciamo attivismo anche attraverso l’imbrattamento di edifici pubblici come è successo poco tempo fa con il Senato. 

FONTE: www.google.com/search?q=ultima+generazione

Io ad esempio ho portato avanti uno sciopero della fame.

Utilizziamo tutto ciò che riesce a portare la giusta pressione sul nostro governo e che arrivi alla popolazione.

Da quanto tempo sei un attivista?

Sono entrato nell’organizzazione ad aprile del 2022 quando a Pavia, nella mia città, c’è stata una presentazione di un evento organizzato da Ultima Generazione e ho avuto la possibilità di sentir parlare di argomenti che mi interessavano ma venivano spiegati in modo diverso. Noi tutti abbiamo sentito parlare del cambiamento climatico da quando siamo piccoli e non c’è nessuno oggi che non conosca la realtà scientifica dei fatti e non sappia dire a livello teorico cos’è l’effetto serra. Quello che manca è la connessione emotiva con quelli che sono i dati e le statistiche, perchè non riusciamo a capire che due gradi di riscaldamento globale significano 700 milioni di persone costrette ad abbandonare la propria terra, che intraprendono viaggi in cui potrebbero perdere la vita e che poi saranno rimandate indietro perchè impossibile farle entrare nei confini nazionali. Tenendo conto che nei prossimi 30 anni ⅗ dell’Italia sarà diversificata, non sarà più possibile coltivare e quindi viene da chiedersi “Cosa mangeremo?” “Come facciamo a vivere in un luogo dove non c’è acqua?”. Quindi è importante capire questi dati e agire di conseguenza. Dopo quel discorso,

Ultima Generazione mi ha convinto a intervenire.

A quale azione dimostrativa hai partecipato?

Verso settembre ho intrapreso lo sciopero della fame. Ho partecipato anche a varie idee di supporto. Ci sono molti ruoli da ricoprire: ad esempio, durante i blocchi stradali, alcune persone hanno un ruolo sia sulla strada, sia a garantire la sicurezza delle persone che sono sedute, ecc…Io impiego il mio tempo a gestire una parte della campagna e a dare supporto a essa.

Come organizzate le vostre manifestazioni?

Le nostre azioni nascono spontaneamente. Ad esempio i blocchi stradali nascono all’occorrenza, e poi ci sono manifestazioni che nascono su proposta e chi è interessato può partecipare. Ultima generazione non è una campagna in sé, ma le organizza e le fa nascere fornendo supporto logistico.

FONTE: www.google.com/search?q=ultima+generazione

Cosa avete ottenuto?

Parliamo di argomenti importanti, attenzioni mediatiche, collaborazione, voglia di lottare, ecco cosa otteniamo. Nell’ottobre dell’anno scorso il Governo ha sbloccato 11 gigabit di energia rinnovabile che erano bloccati per via di questioni burocratiche. Cerchiamo di diminuire la quantità di burocrazia e grazie a ciò ad aprile di quest’anno saranno attivati. Sono stati sbloccati anche altri 9 gigabit di inquinamento solare, questo ha esaudito la nostra prima richiesta: sbloccare almeno 20 gigabit rinnovabili entro il 2023. 

Quali possono essere le conseguenze negative delle vostre azioni? Vi spaventano?

Sì ci spaventano, sono decisioni difficili da intraprendere, anche a livello personale, e sono azioni che comportano una serie di conseguenze. 

Come rispondete alle critiche che ricevete?

Ci sono critiche comprensibili, ad esempio le persone che per colpa di queste manifestazioni rimangono bloccate nel traffico e ci insultano. Se necessario però rispondiamo con educazione. Ma mettiamo in conto e capiamo il disagio che possiamo causare.

Vi hanno mai denunciato?

Si, ogni azione comporta numerose denunce. Ci sono persone all’interno del movimento che hanno ricevuto denunce, alcuni hanno avuto ripercussioni a livello legale, altri multe, ad esempio, qualche mese fa, un nostro membro ha rischiato delle misure cautelari, delle ripercussioni legali appartenenti al codice antimafia che sono state portate avanti dalla questura di Pavia e sono state rifiutate dal tribunale di Milano perché giudicate inappropriate.

Come finanziate queste manifestazioni?

Le questioni legali sono consistenti e vengono coperte in due modi o raccolta fondi, raccolte da persone che supportano la campagna, o prendiamo fondi dalla rete nazionale, di cui Ultima generazione fa parte, che è una rete che mette insieme movimenti di violenza civile in 12 paesi del mondo fra cui Stati Uniti, Canada, Inghilterra ecc…

Cosa si può fare per aiutarvi?

Uno dei modi più immediati per aiutarci è fare una donazione oppure essere coinvolti a livello personale, quindi darci un supporto logistico per esempio. 

Hai mai vissuto in prima persona situazioni spiacevoli? Come ad esempio quella di Simone che è stato denunciato in tribunale?

Le situazioni spiacevoli ci sono purtroppo, io personalmente non ho mai ricevuto conseguenze legali.. Però credo che le situazioni più spiacevoli non siano quelle a livello legale,  ma quelle a livello personale, come ad esempio con gli automobilisti e con le persone a cui rechiamo disagio. Le conseguenze legali sono sì un danno, ma è un danno inferiore rispetto a quello a cui stiamo andando incontro.

Avete un leader?

No, Ultima Generazione non ha un leader, così come non ce l’ha la rete 22 in cui siamo inseriti. C’è un gruppo strategico centrale, in cui vengono forniti documenti ogni settimana e da cui si prendono decisioni. Non c’è un’unica figura ma anzi più gruppi che hanno un determinato ruolo.

Quante persone siete nell’organizzazione?

Ci sono persone che appartengono ai gruppi di lavoro, persone che passano all’azione, di questi siamo circa 90 e poi ci sono altre persone che sono attive nei gruppi locali o di lavoro che non entrano in azione.

Quanti anni hai? Studi? Parlaci di te…

Mi chiamo Francesco Bollini, ho 16 anni e frequento il liceo scientifico a Pavia.