Sulla email del giornalino ci è arrivato questo accattivante articolo che tratta l’esperienza Erasmus di Gianna D’Aloisio della 5^ C del Liceo linguistico. Questo resoconto fa capire l’importanza dell’Erasmus sia come un’esperienza divertente sia come esperienza altamente istruttiva.
“Mi chiamo Gianna D’Aloisio, frequento l’Istituto De Titta-Fermi e quest’anno ho avuto la fortuna di partecipare ad un progetto Erasmus e di vivere un’esperienza unica ed indimenticabile. Sono stata selezionata per una mobilità della durata di tre mesi in Spagna, riuscendo a realizzare questo mio sogno grazie all’impegno e alla dedizione della professoressa Lucia Rano. Il progetto consisteva in uno scambio culturale che ha permesso a me e all’altro ragazzo, Pablo, di vivere per tre mesi la vita dell’altro. Ecco perché questa esperienza non si è rivelata arricchente solo per me, ma anche per tutte le persone che mi circondano. I miei compagni, che studiano il castigliano, hanno avuto infatti la possibilità di praticare e migliorare la lingua, e i miei genitori, ospitando un estraneo in casa, hanno cambiato in positivo il loro stile di vita. Era ormai da tempo che sognavo di vivere un’avventura simile e, quindi, appena pubblicato il bando d’iscrizione, ho colto la palla al balzo. L’esperienza che ho vissuto in Spagna, infatti, non ha di certo deluso le mie aspettative.
Questi tre mesi li ho passati in una piccola città, simile a Lanciano, che si chiama “El Tiemblo”, situata nel centro della Spagna a circa quaranta minuti da Madrid, nella comunità di Castiglia e Leon.
Sono stata accolta calorosamente dalla famiglia di Pablo e, nonostante abbia avuto bisogno di alcuni giorni per ambientarmi, la permanenza ne El Tiemblo si è rivelata una meravigliosa scoperta.
In casa Calderón ho condiviso il mio spazio con una ragazza italiana, anche lei in interscambio, con la quale ho stretto un vero e proprio rapporto di “sorellanza”. La sua presenza si è rivelata estremamente preziosa, in quanto per entrambe è risultato più semplice e rapido ambientarsi in una situazione completamente nuova. Ciò nonostante, ho terminato l’esperienza con la vera sorella di Pablo e per me è stato il momento che ha portato più frutti, grazie alla pratica costante della lingua spagnola.
Vivendo a pochi chilometri da Madrid, ogni sabato ero solita prendere un autobus e visitare una parte diversa della città, in compagnia o sola. Ho imparato quindi a conoscere a fondo le sue strade e i luoghi più importanti che la caratterizzano, ma soprattutto ad ambientarmi all’interno di un centro così grande. Nella città abbiamo visitato musei, piazze e monumenti storici. Per cominciare il mio preferito è stato il “Reina Sofia”, museo moderno che ospita opere di Picasso, tra cui “Guernica” e numerose opere molto singolari. In escursione con la scuola abbiamo anche conosciuto “Il Museo del Prado” dove ho potuto ammirare opere di autori italiani come Raffaello Sanzio, Goya e Velazquez, con la sua famosissima “Las Meninas”. Ma ciò che mi piaceva fare di più a Madrid era riposare di fronte al palazzo reale, assistere al cambio delle guardie, ma soprattutto percorrere la splendida Gran Via, con le sue luminose vetrine. L’ultimo giorno che sono stata a Madrid l’ho passato nel parco divertimenti con la scuola, dove abbiamo goduto degli ultimi momenti assieme. Trovo che Madrid sia una città magnifica e, nonostante sia molto movimentata, nel percorrere le sue strade ho sempre avvertito un grande senso di calma e serenità.
Per quanto riguarda la cucina spagnola, ammetto di aver assaggiato piatti tipici che ho trovato deliziosi, tra cui la paella, la tortilla, il gazpacho… l’unico piatto che non riuscivo proprio a mangiare era il salmorejo, per via del forte sapore di aglio. Ebbene sì, gli spagnoli sono abituati a riempire i loro piatti di spezie ed erbe aromatiche, ma dopo un po’ ci ho fatto l’abitudine.
Il sistema scolastico spagnolo è molto simile al nostro, ecco perché non ho avvertito un grande cambiamento. Appena arrivata ho avuto la possibilità di scegliere tra due indirizzi, materie scientifiche o materie letterarie, una sorta di scientifico e classico, insieme ad altri corsi facoltativi.
Ho scelto la prima opzione e quindi ho frequentato un indirizzo che si incentrava maggiormente sulla biologia, sull’anatomia e le scienze in generale. Ho trovato le lezioni molto interessanti, soprattutto quelle svolte nei laboratori, in cui ci lasciavano osservare tessuti dal microscopio, dissezionare organi e testare i vari strumenti. Alla fine l’edificio non distava molto da casa, ecco perché per me andare a scuola si è rivelato molto comodo: sveglia alle 8:00 e pochi passi per raggiungere la struttura. Le differenze principali del sistema scolastico spagnolo da quello italiano riguardano la valutazione: la sufficienza si raggiunge con il cinque e si valutano gli alunni solo tramite compiti scritti. Per di più tra gli alunni e i professori esiste un vero e proprio rapporto di amicizia: non è affatto strano chiamare un professore per nome, dargli del tu, o addirittura vederlo ballare in discoteca con i propri alunni. È stato proprio nell’ambiente scolastico che ho stretto più amicizie. Tutti i miei compagni si sono dimostrati sempre disponibili e pronti ad aiutarmi, ed è proprio grazie a loro che mi sono sentita a casa. Tutti i pomeriggi ci incontravamo al “Charco del Cura” per passare del tempo insieme e legare sempre di più. La parte più difficile dell’andare via è stato proprio salutare queste persone che per poco tempo sono diventate parte della mia vita.
Ciò che mi è piaciuto di più di questa esperienza sono stati i numerosi viaggi che mi hanno
permesso di visitare alcune delle città spagnole più importanti. Il primo mese per esempio sono stata cinque giorni in un campeggio in Estremadura, circondata dalla natura. Qui ho conosciuto alcuni amici dei miei genitori ospitanti con cui abbiamo visitato monumenti storici come “El Mirador de la Memoria” (El Torno) e che ci hanno portati a conoscere la città di Salamanca. E’ stata proprio questa città storica a rubarmi il cuore con le sue università, la Plaza Mayor, La Casa de las Conchas e le sue bellissime strade antiche. La famiglia ospitante possiede tre case: ne El Tiemblo, in Estremadura e in Andalusia; pertanto abbiamo avuto la possibilità di scoprire città magnifiche come Almendralejo, Algeciras e Merida, la meravigliosa Roma spagnola. Naturalmente siamo state anche alla scoperta della bellissima Avila, con la sua imponente muraglia, dove abbiamo potuto anche assaggiare i dolci tipici. Infine abbiamo esplorato la città di Segovia, in questo caso senza genitori, dove abbiamo visitato l’Alcazar, l’acquedotto romano e la cattedrale gotica situata proprio nella Piazza Maggiore. L’Alcazar è una fortezza reale risalente al periodo di dominazione araba alla
quale si ispirano i castelli Disney e dalla cui torre abbiamo potuto godere del bellissimo paesaggio e della magnifica Segovia vista dall’alto. Questo viaggio sarà quello che sicuramente ricorderò di più, perché arrivate alla stazione degli autobus, ci siamo accorte che il nostro mezzo era pieno e quindi siamo rimaste bloccate a Segovia. Alla fine abbiamo deciso di prendere un taxi e, nonostante la grande spesa, siamo tornate a casa sane e salve.
Questo scambio è stato fondamentale per la mia crescita personale. Ho potuto praticare e migliorare ampiamente lo spagnolo, ma soprattutto conoscere moltissime persone con cui tuttora sono in contatto. Sento di essere una persona nuova. Stare lontana da casa e cambiare totalmente ambiente
mi ha regalato maggiore sicurezza, maturità e consapevolezza del mondo che mi circonda. È un’esperienza che consiglio a tutti di fare almeno una volta nella vita e che ripeterei all’infinito. La Spagna, assieme a tutte le persone e le belle esperienze che mi ha regalato, avrà sempre un posto nel mio cuore.
Un’altra testimonianza è quella di Claudio De Iuliis che ci racconta che….
“Nella giornata del 26 aprile 2023 il nostro Istituto ha partecipato ad un convegno al Polo Museale di Lanciano riguardo il valore e le possibilità che offre il programma Erasmus+ assieme ad altri istituti della provincia aderenti al progetto.
La professoressa Sabina Di Florio ha coordinato la presentazione assieme ad altri due ragazzi dell’Istituto, Alisia Giordano e Claudio De Iuliis e insieme hanno presentato tutti i progetti che il nostro Istituto offre ai propri alunni, tutte le modalità che interessano il programma e in particolar modo l’esperienza formativa sia didattica che umana che le mobilità, qualsiasi durata abbiano, offrono.
Nel complesso delle presentazioni delle varie scuole aderenti, la nostra scuola è risultata essere quella che offre al maggior numero di studenti l’esperienza Erasmus. Perno dello scambio di idee avvenuto è stato portare l’attenzione sul fatto che le domande per le varie mobilità sono disponibili a tutti, al di là della media scolastica oppure delle possibilità economiche familiari, considerando che il progetto Erasmus copre le spese di vitto e alloggio per ogni alunno e dona possibilità maggiori ai ragazzi in difficoltà economiche. E’ stata molto interessante anche la proposta, fatta a fine convegno, della professoressa del nostro Istituto Rosanna di Prinzio che ha invitato i docenti e referenti presenti a mantenersi in contatto per le comunicazioni, per le disponibilità e per gli obiettivi condivisi come avviene in altri Paesi che aderiscono al programma.
Dalle esperienze riportate dai ragazzi che hanno rappresentato la nostra scuola rispettivamente in Croazia e in Grecia il punto comune e fondante dell’esperienza è stata la condivisione e l’integrazione tra ragazzi e scuola ospitanti verso noi ragazzi e docenti ospitati.
Sembra quasi assurdo poter definire il luogo nel quale si è stati per poco più di una settimana “casa”, eppure è questo il fine dell’Erasmus: offrire la possibilità di vivere esperienze indelebili che permettano di conoscere e far conoscere il valore dello scambio reciproco di idee, pensieri e culture.
La bellezza dell’Erasmus è il potersi sentire già cittadini del mondo seppur ancora adolescenti”.
Claudio De Iuliis