L’amore è come il pan di zenzero

Un pasticcere che

dona il sorriso di zucchero

ad un uomo di pan di zenzero.

È lì, vuoto, sorride.

Non conosce, ha solo speranza

per quando riceverà gli occhi.

Sente la glassa scorrere,

il corpo è completo.

Ma non vede,

è ancora vuoto.

Serpeggiante il bianco

che sulle mani si posa.

Riceve cerchi, decora ancora,

ma non apprezza, non può.

Così, fermo, rimane

e contempla nulla.

Tutto è privo di senso,

lui non ha visto il mondo,

non riesce ad amare.

Poi il pasticciere,

deciso, torna.

Forma un cerchio.

Poi un altro accanto.

Sono in due: si aprono,

sono gli occhi.

D’improvviso tutto ha colore.

Cerchi e bottoni,

maniche zigzagate,

perfino il sorriso zuccherato,

ora tutto ha senso:

conosce, riesce ad amare.